L’educazione è un posto per tutti ma non è di tutti.

.
Voglio dormire. Non per sonno ma per sospendere il tempo.
Anzi no, non è per sospendere il tempo, al contrario: dormire per far sì che la vita vada avanti senza che io sia lì.

Detto ciò.

Nel corso degli anni ho studiato e approfondito la teoria della mente, provando a svilupparla per quanto possibile.
Ho imparato a comprendere le persone, a cercare di riconoscere come valide (e senza giudizio alcuno) le loro emozioni, i loro modi di relazionarsi, di comunicare, di comportarsi, di reagire a situazioni.
Tuttavia: non sono tenuta ad accettarle. Non sono obbligata a compiacere certi comportamenti: per quanto io possa afferrarne la natura, non sono costretta a sostenerli.
I comportamenti fuori luogo mi urtano. La maleducazione (quella descritta dalla totale mancanza di buonsenso) mi infastidisce.
Spiego, che così è un po’ generica e poco conforme.
Certe manifestazioni pacchiane e sguaiate (decontestualizzate da un ambito intimo privato, si intende) le mal tollero: le capisco, certo che le capisco, e ne comprendo il motivo, ma personalmente le trovo volgarotte e di cattivo gusto, ma alt (anche qui spiego), non dico in generale: non ho nessun tipo di problema con certi comportamenti adolescenziali, che ognuno si senta libero di agire come meglio crede, dove meglio crede, quando meglio crede, con chi meglio crede, pacifico come l’oceano, bensì se questi atteggiamenti ledono il mio spazio risultando inopportuni e sgradevoli, se mi ostruiscono mentre sto facendo, parlando, o non so che, allora sì, non riesco a sopportarli.

Ma easy peasy lemon squeezy: non chiedo di smetterla con certe condotte: chi sono io per decidere che una persona deve smettere di fare come meglio vuole.
Sentitevi liberi nei vostri modi privi di compostezza e contegno: semplicemente chiedo scusa, volto le spalle e levo il disturbo. Con eleganza e senza nulla ferire.

Mi ci sono voluti anni: un tempo ci sbattevo la testa di fronte alle cose che non ritenevo “corrette” ed ero pronta a tirare giù l’apocalisse.
Poi il garbo della vecchiaia (ahahaha) mi ha insegnato che bisogna lasciare che le persone siano libere di pensare, agire, sbagliare, far male, senza influenzarle: così potremo davvero vedere la loro natura.

.

Commentami!