la provincia e il pendant.

Non scrivo da un sacco, butto giù roba frivola.

Ultimamente mi è capitato di leggere il web magazine di un amico.
Ne ho parlato con SS che lui ne sa a palate ed è il suo lavoro: volevo capire se le mie considerazioni fossero pertinenti, il mio punto di vista azzeccato e i miei giudizi oggettivi.
Sì.
E mi ha anche fatto notare altre cose.


Ho voglia di dissare un sacco di persone, alcune non posso proprio, altre posso a metà: sono dei permalosi narcisi che guai se dici una roba sbagliata si mettono a strillare come checche isteriche in mezzo al loro grappolo emorroidale di amichetti, e ovviamente senza venire diretti da me.
Quindi disso tutti con SS, nella nostra più totale scorrettezza.
Abbiamo i nostri prefe da dissare. Non sono molti eh, ma ci danno sempre molte soddisfazioni.
Poi noi dissiamo a gamba tesa, che sai cosa, che le mezze misure sono per le mezze persone.
In loro talvolta troviamo un deterioramento mentale che non so, boh, non mi capacito di come un organismo procariota appercettivo nel 2021 possa ancora avere il coraggio di pensare/dire/fare certe cose.
Ma tant’è, il dissing con SS rimane una cosa altamente terapeutica.


Anche io vengo dissata eh, sia mai, lo so bene, e so anche chi lo fa, e so anche cosa dice, solo che io ho una grande fortuna che esibisco senza troppe ipocrisie: sono impermeabile ai giudizi: non me ne fotte un cazzo.
Sai che c’è, che il giudizio di chi per me vale 0, vale altrettanto: per me il peso dei giudizi è direttamente proporzionale al valore che ha nella mia vita chi partorisce quel giudizio. Easy peasy lemon squeezy.
(Anche perché non posso pensare di legare a doppio filo il rispetto per me stessa all’opinione che altri hanno di me. Che già di rispetto per me stessa ne ho ben poco).



Il pendant ha rotto il cazzo. E non lo dico io eh. È che basta aprire una qualunque rivista, o aprire i social e ci si accorge che ormai è una robaccia in disuso dagli anni 2000.
Qui in provincia per me è un incubo (sono di Milano città ma mi sono dovuta spostare “più in là”).
Le tipe vanno ancora in giro come si usava fino a 15 anni fa: scarpetta in pendant con cintura in pendant con borsa (in pendant con giacca). Madonna che pesantezza, ma basta.
Ma svecchiatevi un attimo.
Ne parlavo l’altra volta con F. che ha comprato delle scarpe gialle molto belle (e abbiamo appunto riflettuto sulla storia del pendant che ha rotto il cazzo).
Prendo proprio l’esempio delle scarpe gialle.
Qui di seguito outfit in scarpa gialla senza pendant con il resto: stile a sperpero:

scarpa gialla
giacca verde
borsa beige

.

scarpa gialla
borsa marrone
foulard fantasia
cardigan blu

.

scarpa gialla
giacca fucsia

jeans blu
t-shirt bianca

.

scarpa gialla
blusa bianca
borsa petrolio
jeans azzurri


Il problema è che qui in provincia, sono fossilizzate come le sciure attempate che vanno in chiesa, cazzo, sigillate in stili démodé, convinte che il coordinato sia la base incontrovertibile del normale vestirsi e che anzi, identifichi il vestirsi bene.
Si credono delle fighe très chic e c’hanno (sì, “c’hanno” perché sto in acidume) pure da ridire su ragazze che invece vestono giocando (con logica) con i colori, come le foto sopra.
Il coordinato oltre che essere un concetto ormai superato da 20 anni e una moda ormai scaduta, come la tappezzeria a fiori, a me un po’ puzza di maniacalità.
Cioè: coloro che a tutt’oggi si ostinano al rigido e inarticolato pendant senza schiodarsi di un centimetro e schifando la leggerezza dello “scoordinato” (che non lo è mai perché comunque sono tutte tonalità in palette e accostate con criterio) mi sanno un po’ di ossessivi, quelli che è più uno stato mentale, perché  avere tutto abbinato ti fa sentire in ordine, a posto con il mondo, in pace con te stesso.
Ed è subito:


(e comunque il severo coordinato vi fa sembrare, come dico io, “rigide quanto frigide”).


Si dice che “la moda passa, ma lo stile resta”.
Ecco. Se rimanete aggrappate a una moda ormai estinta con la convinzione di essere in tendenza e non fuori posto (come le tipe che criticate) ecco, sì, allora è proprio lo stile che vi manca.

Dai ragazze fate le brave, lei è l’unica che può permettersi il pendant anche nel 2050 senza risultare mai stucchevole: il suo è stile, non il vostro.



Novità: da dire nessuna.
Difficile anche trovarne quando da oltre un anno sei rinchiusa in casa da sola tutto il giorno a lavorare.
Ma novità che non si possono dire: sì, qualcuna c’è.


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